Nel 1751 il duca Filippo di Borbone incaricò l’architetto di Corte Jean Marie Bigaud di costruire nei pressi del monumentale Palazzo Ducale un casino sviluppato su due livelli, che potesse ospitare, oltre agli inservienti, i cani e le attrezzature per la caccia, sua grande passione. I lavori iniziarono nel 1753, ma presto subentrò il nuovo architetto di Corte Ennemond Alexandre Petitot, che apportò significative modifiche al progetto, adeguandolo ai nuovi gusti neoclassici; ne nacque nel 1755 un complesso di sette edifici distinti, disposti simmetricamente e scenograficamente al termine di un lungo viale alberato tracciato in asse con il ponte sul torrente Parma. Agli inizi del XIX secolo le due vasche d’acqua originariamente poste ai lati del viale, a sud del corpo principale, furono sostituite con porticati. Alienata in seguito all’Unità d’Italia, la Venaria Reale pervenne all’AUSL di Parma, che intorno al 1970 ne destinò il corpo principale a sede dell’Assistenza Pubblica di Colorno, mentre le palazzine adiacenti caddero in profondo declino ed alcune di esse furono irrimediabilmente perdute. Nel 2012 una convenzione fra l’AUSL ed il Comune di Colorno stabilì la concessione in comodato gratuito del complesso al Comune per tre anni e la successiva cessione come oneri compensativi di urbanizzazione sia della Venaria sia dell’ex ospedale psichiatrico, situato all’interno dell’antico convento domenicano adiacente alla Cappella Ducale di San Liborio e alla Reggia. Iniziarono allora i primi interventi volti al recupero degli spazi interni del corpo principale del complesso, che divenne sede del Circolo Maria Luigia al livello terreno e di camere per gli studenti della Scuola Internazionale di Cucina (ALMA) al primo piano.